(Intervista pubblicata sul settimanale Mondo Padano del 10 novembre 2017 , a firma di Paolo Reale)
L’ingegner Davide Cattane, trentenne cremonese, lavora da un anno presso Microdata Group, leader in Italia nella digitalizzazione dei documenti con una sede proprio a Cremona, all’interno del Polo per l’Innovazione Digitale di cui e stata uno dei promotori e fondatori. L’attuale impiego segue una lunga collaborazione con il Politecnico di Milano dove ha conseguito la laurea specialistica in Ingegneria Gestionale.
A giudicare dal suo percorso post-lauream, l’esperienza di studio presso il Politecnico dev’esser stata positiva.
Senz’altro, ho un ottimo ricordo del Poli e considero l’esperienza universitaria una scelta azzeccata che, se dovessi tornare indietro, ripeterei. Sono convinto che questa università mi abbia lasciato un notevole bagaglio di conoscenze dal punto di vista dei contenuti ed, allo stesso tempo, un’importante base metodologica di pensiero e di lavoro. Ciò ha contribuito in maniera sostanziale a favorire il mio approccio al mondo lavorativo.
Parlare delle sue tesi di laurea ci proietta nel futuro. Ha studiato il sistema di micropagamenti e dei pagamenti in mobilità.
Ho approfondito la tematica tra il 2009 e il 2012, nell’ambito dei miei due lavori di laurea (triennale e magistrale), quando se ne parlava come un argomento fortemente innovativo e “di frontiera”. Oggi, pur non avendo perso l’accezione di forte innovatività, vedo che il puzzle si sta pian piano componendo. La crescita costante dell’utilizzo degli smartphone, sempre più evoluti e performanti, unita alla continua nascita di nuovi servizi fruibili tramite essi, sta facendo si che le persone si approccino con sempre maggiore frequenza all’utilizzo di questi strumenti come veri e propri sistemi di pagamento. Il percorso e ancora lungo, a mio parere, e passa necessariamente da un primo cambiamento culturale: il passaggio dall’utilizzo del contante agli strumenti di pagamento elettronici. La naturale evoluzione sarà, poi, il passaggio dalle carte di pagamento ai pagamenti con il cellulare.
Abbiamo accennato al percorso post-lauream. E’ stato ricco e molto variegato.
E’ stata una formazione sul campo, quindi un mix tra formazione e professione. L’obiettivo primario e stato, in prima battuta, quello di cercare di dare continuità al mio percorso di studi. Ciò si e concretizzato nel prosieguo dell’attività presso il Politecnico (e in particolare all’interno degli Osservatori Digital Innovation, un gruppo di ricerca che opera in seno al dipartimento di ingegneria gestionale), in cui ho passato i miei primi anni di “vita professionale” svolgendo attività di ricerca “applicata” (e fortemente a contatto con le imprese) sui temi della Fatturazione Elettronica e della Digitalizzazione. Questa prima esperienza mi ha consentito di coltivare e di sviluppare le mie conoscenze su una tematica che, dal punto di vista accademico, aveva suscitato più di ogni altra il mio interesse: l’impatto, in termini di efficienza, delle nuove tecnologie digitali sui processi aziendali. Allo stesso tempo, però, ho avuto la fortuna di poter proseguire il mio percorso formativo concentrandomi anche su un’altra area molto interessante, la logistica, svolgendo un corso di perfezionamento post laurea presso il MIP, la “Business School” del Politecnico. Dopo quasi cinque anni, ho però maturato l’esigenza di “mettere a terra” il bagaglio formativo e metodologico acquisito negli anni precedenti, all’interno di un contesto “aziendale”. Questa esigenza mi ha spinto a scegliere di lasciare il Politecnico per intraprendere una nuova avventura come Project Manager
presso Microdata Group a Cremona.
Cosa si aspetta da questa nuova esperienza e come è avvenuto il contatto con Microdata?
Da circa un anno ormai lavoro presso Microdata come Project Manager. Sicuramente mi aspetto di poter mettere a frutto l’esperienza maturata all’Università ed allo stesso tempo di poter crescere professionalmente, acquisendo nuove competenze. Il passaggio a Microdata è stato quasi una coincidenza. Avevo già avuto modo di collaborare con Microdata nell’ambito della mia prima esperienza professionale e, proprio mentre avevo iniziato a maturare l’esigenza di mettermi in gioco con una nuova esperienza lavorativa, sono stato contattato da Carolina Cortellini (titolare dell’azienda insieme ad Alfredo Lupi), che era alla ricerca di un Project Manager da inserire nell’area commerciale. Un mese dopo ho iniziato la mia nuova avventura.
Un’avventura che mantiene punti di contatto con il percorso svolto fino all’anno scorso.
Proprio cosi. La dott.ssa Cortellini non e solo la titolare di Microdata ma è anche presidente del CRIT, il consorzio che ha realizzato il nuovo Polo per l’Innovazione Digitale di Cremona e di cui l’azienda dove lavoro e fondatore e capofila. A collaborare con queste aziende innovative c’è anche il Politecnico pertanto, nell’ambito del Polo per l’Innovazione Digitale, risulta davvero forte la sinergia tra il settore privato (e Microdata), il mondo universitario da cui provengo: un’opportunità di crescita e sviluppo che non mancheranno – credo – di avere un effetto positivo sul territorio, valorizzando e magari attirando figure professionali di rilievo.