Smart working, per molti ma non per tutti!

La digitalizzazione dei processi come fattore abilitante dello Smart Working.

Nell’ultimo mese il mondo si è trovato a dover affrontare una situazione totalmente imprevista, surreale, per la quale nessuno di noi era pronto.
Ci siamo concentrati, prima di tutto, su come preservare le nostre persone da un possibile contagio. Un attimo dopo la preoccupazione si è orientata verso la continuità operativa nostra e dei nostri i clienti, a parità di condizioni e standard qualitativi.

Senza alcuna pianificazione, abbiamo riorganizzato tutto il nostro processo operativo, sfruttando principalmente il lavoro da remoto.
Non era in programma ora; faceva parte di progetti futuri, ma il momento ha imposto di accelerare i tempi.
Nel corso degli anni abbiamo organizzato una struttura che oggi, grazie alle nostre persone e alle apparecchiature adeguate, si è rivelata vincente.

Non è stato per niente facile mettere in modalità remota un numero importante di persone da un giorno all’altro.
Ma l’abbiamo fatto.
In meno di due settimane abbiamo permesso all’80% delle nostre risorse (pari a circa 290 persone) di lavorare da casa esattamente come faceva prima in ufficio. Non è stato facile, ma non ci eravamo illusi che lo fosse.

Ultimamente si parla molto di Smart Working, ma una cosa è dirlo e un’altra è realizzarlo.

La modalità da remoto, all’atto pratico, permette alle persone dei nostri back office di lavorare da casa, con le stesse modalità e prestazioni come se fossero fisicamente in ufficio.
Non abbiamo semplicemente dotato le nostre persone di un pc e sfruttato la loro rete di casa, ma li abbiamo messe nelle condizioni di erogare lo stesso tipo di servizio che svolgevano presso la propria sede di competenza, senza che i nostri clienti potessero notare differenze. Un grande successo.
A noi piace definire questa modalità Full Smart Working.

Questo è stato possibile, ovviamente, per tutti i processi digitali, ma non per quei processi nativi analogici.
Questa emergenza ha dato modo di mettere in luce tutti plus della digital transformation, fondamentale per consentire il lavoro smart.
Siamo convinti che alla luce dei fatti la digital transformation non sia solo una scelta organizzativa, ma ora più che mai, sia soprattutto una scelta strategica.
I nostri clienti hanno potuto toccare con mano quanto questa sia la chiave per la continuità operativa della propria azienda: senza processi digitali non c’è business continuity.

E la carta?
Nel 2018 abbiamo gestito 118milioni di pagine scansionate, nel 2019 128 milioni: 10 milioni in più.
Siamo consapevoli che le attività analogiche rimarranno a tenerci compagnia ancora a lungo, poiché spesso sono i nuovi servizi online ad essere i veri protagonisti del mondo digitale; per gli altri c’è ancora tanta carta da gestire.
Per non parlare di situazioni come fusioni di grandi gruppi bancari e recupero di archivi pregressi: sono processi che generano la movimentazione e gestione di materiale cartaceo destinato alla digitalizzazione e agli archivi di stoccaggio documentale.
Siamo un’azienda di servizi digitali, vero, ma il nostro background arriva da molto lontano, dove la carta era l’unico mezzo per la gestione dei servizi, e il microfilm era solo il “repository”.

Abbiamo le radici nell’analogico e la testa nel digitale.

Il tempo e l’innovazione ci hanno permesso di crescere e di implementare la nostra offerta, seguendo il passo del nuovo millennio. Oggi generiamo servizi digitali, gestione di dati e di informazioni, ma uno dei nostri investimenti resta la costruzione e l’implementazione dei nostri magazzini di stoccaggio.
È il mercato che ce lo chiede.
È chiaro che per tutte queste attività analogiche permettere il lavoro da remoto è assolutamente impraticabile.

D’altro canto lo smart working resta un tema centrale e imprescindibile.
Connessione permettendo.
Quando tutto questo sarà superato?
Sicuramente questa pandemia genera un’accelerazione nei processi di digitalizzazione, ma non ci aspettiamo che tutta la carta ancora in uso sparisca da un giorno con l’altro. E le reti internet sono già al collasso, a causa di questo utilizzo delle reti imprevisto.
Noi siamo pronti a qualsiasi scenario ci si presenti.

Quindi?
Digitale si, ma non per tutti.
Digitale si, ma non per tutto.