5 Maggio 2019
LA E-FATTURA IN CIFRE
Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate, dal 1° gennaio 2019, data di entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, sono stati inviati 228 milioni di file da parte di 2,3 milioni di soggetti: circa 100 e-fatture a operatore. Il 4,43% degli invii non è andato a buon fine per errori nella compilazione, come indicazione di partita Iva errata, codice destinatario errato, fattura duplicata, errore nell’estensione del file, due o più fatture con lo stesso nome. A quota 3,6 milioni, invece, le registrazioni dell’indirizzo telematico: si tratta del servizio che consente agli utenti di registrare l’indirizzo pec o il codice destinatario di 7 cifre al quale lo Sdi indirizza in maniera automatica tutte le fatture elettroniche.
Il settore più interessato dalla trasmissione delle fatture elettroniche è quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio-riparazione di autoveicoli e motocicli con 55.750.194 invii. Segue il settore manifatturiero con 20.236.052 fatture trasmesse.
Lombardia prima in classifica per numero di fatture trasmesse, con oltre 80 milioni di invii (81.180.119), seguita dal Lazio (51.235.686 invii), e dall’Emilia-Romagna (13.524.740).
I NUMERI DI MICRODATA
Nel primo trimestre del 2019 sono transitate sul portale Microdata 1.325.338 di cui 920.273 inviati e 405.065 e-fatture ricevute. Solo lo 0,007% delle e-fatture non è andato a buon fine, tra gli errori più ricorrenti si ritrovano le fatture scartate a causa della P.Iva o del Codice Fiscale errato.
LE OPPORTUNITA’ PER I PROCESSI
La fatturazione elettronica ha permesso di smascherare frodi fiscali dal valore di 688 milioni di euro (Fonte: Ministero delle Economie e delle Finanze) e rappresenta un valido incentivo per rivedere i processi amministrativi di registrazione delle fatture, considerati lunghi e troppo rigidi. La e-fattura è basata sul linguaggio Xml e permette agli uffici amministrativi di registrare più velocemente le fatture dato che i dati necessari per la registrazione sono per la maggior parte già presenti e categorizzati nella fattura elettronica stessa. Al tempo stesso si evita di stampare, imbustare e spedire documenti.
Nel ciclo passivo la digitalizzazione della fattura presenta un formato standard (lo stesso della Pa). Accorgimento che agevola le pratiche di registrazione e contabilizzazione.
Microdata, partner affidabile e conservatore accreditato AgID, mette a disposizione il proprio know-how per la gestione del formato XML, la trasmissione al Sistema di Interscambio, la gestione delle notifiche di esito e la conservazione a norma delle fatture con notifiche annesse. Un servizio su misura in base alle esigenze del Cliente che porta a risparmi sui costi e incentivi promossi dall’Agenzia delle Entrate.